Carlo Erminio Fortunato Meschini, Magadino

Carlo Erminio Fortunato Meschini (Magadino 12.4.1861 - Davos 7.12.1907), figlio di Giulio Antonio e Marianna, nata Castiglioni.

 

Carlo Erminio Fortunato nacque in un'agiata famiglia patrizia di Magadino. Con l'avvento della ferrovia, l'importanza commerciale di Magadino scemò e con essa pure la prospera attività alberghiera, cui anche i Meschini erano dediti.

 

Carlo Meschini si era già trasferito in Inghilterra all'inizio degli anni Ottanta del XIX secolo. La moglie Teodolinda, nata Zaccheo (1863-1943), lo raggiunse nel 1888, allorché Carlo era direttore del Café Royal di Brighton. [1] L'anno prima, il Nostro fu coinvolto in una complessa controversia ereditaria, che sfociò in una procedura fallimentare con messa all'asta dell'albergo di Magadino. [2] La vendita non si perfezionò, ma lo storico Albergo del Battello a Vapore, poi Belle Vue, aveva cessato l'attività e qualche tempo dopo fu riconvertito in residenza privata.

 

In seguito, il Meschini colse l'occasione di rilevare a Londra la quota del Ristorante Pagani's appartenente a Tebaldo Pagani, intezionato a rientrare in patria. Nel 1903, anche l'altro comproprietario Pagani, Giuseppe, decise di tornare in Ticino e cedette la sua parte al Meschini, che divenne così proprietario unico del ristorante.

 

Sebbene l'epicentro economico di Carlo Meschini si situasse ormai nella capitale inglese, i legami con Magadino rimasero più saldi che mai. I Meschini tornavano regolarmente a casa, anche per lunghi periodi, soggiornando nella loro elegante dimora prospicente il lago.

 

Carlo Meschini si immischiò, come del resto fecero altri emigranti fortunati, nella politica cantonale. Fu eletto nel 1901 deputato per il Gran Consiglio nelle fila del Partito Liberale. Dopo aver in un primo tempo rinunciato alla carica, l'accettò in seguito alla desistenza di tutti i subentranti, ma dimissionò con l'avvio delle sessioni del 1903. Pur non essendosi candidato alle elezioni del 1905, rioccupò il seggio come subentrante il 20 novembre di quell'anno, per comunque lasciarlo il 19 aprile 1906. [3]

 

Tra gli impegni pubblici, va inoltre menzionata la sua partecipazione dal 1904 al Consiglio d'amministrazione della Banca Cantonale, della quale fu revisore fino alla morte.

 

Con la moglie Teodolinda, si spese ripetutamente per il bene di Magadino, Nel 1901, fu uno dei primi dieci abbonati al telefono di Magadino, numero minimo richiesto per l'esecuzione dell'impianto. [4] L'anno seguente, si fece donatore, con Carlo Antognini, del campanile con concerto di campane e orologio. "Il Dovere" del 12 aprile 1906 riporta che il Meschini si era altresì fatto promotore della costruzione dell'imbarcadero e se ne era assunto la quasi totalità delle spese, ma nei Protocolli della Municipalità non ve n'è menzione. In quello stesso anno, per festeggiare le nozze d'argento, i coniugi Meschini elargirono 2500 franchi alla scuola maschile e altrettanti alla scuola femminile. [5]

 

La munificenza della famiglia continuò anche dopo la prematura morte di Carlo sopraggiunta a Davos a soli 46 anni. In ottemperanza all'ultima volontà del marito, la moglie Teodolinda nel 1908 donò 10'000 franchi all'Ospedale Cantonale di Mendrisio e altri 2'000 franchi per il Manicomio Cantonale, pure a Mendrisio. [6]

 

Anche la costruzione dell'Asilo infantile fu assicurata grazie alla generosità di Teodolinda Meschini, come riportarono all'epoca i due quotidiani liberali. [7] Inaugurato il 16 luglio 1912, la struttura fu intestata a Carlo Meschini.

 

Il tratto di strada principale davanti alla Casa Meschini è diventato dopo l'aggregazione nel Comune di Gambarogno parte di Via Cantonale. Si può però ancora leggere sul lato destro della facciata dell'edificio la targa in marmo recante l'iscrizione «Via Carlo Meschini». La via non esiste più, ma in compenso a Carlo Meschini è stato dedicato il parco prospiciente la dimora a vita.

 

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[1] «The Swiss observer - The Journal of the Federation of Swiss Societies in the UK», 27.8.1943, p. 3309.

[2] Sulla scorta della documentazione conservata in scatole e cartelle diverse dell'Archivio comunale di Magadino, la vicenda si trascinò almeno fino al 1891, ma in questa sede non è stata approfondita.

[3] «Gazzetta Ticinese», 8.3.1901; Verbali del Gran Consiglio, tornata II, 16 aprile 1901; Verbali del Gran Consiglio, tornata 5, 20 novembre 1905.

[4] «Il Dovere» 22.7.1901.

[5] «Gazzetta Ticinese» 19.12.1906. Il segretario Lafranchi nella sua orazione funebre pronunciata l'11 dicembre 1907 menziona la cifra di 6000 franchi («Il Dovere» 4.1.1908)

[6] «Gazzetta Ticinese» 10.2.1908 e «Il Dovere» 5.12.1908

[7] «Gazzetta Ticinese» 5.7.1909 e «Il Dovere» 16.7.1909

 

 

Fonti

Scatole diverse dell'Archivio comunale di Magadino.

Verbali del Gran Consiglio, tornata II, 16 aprile 1901 e tornata 5, 20 novembre 1905.

«Ticino Town - l'emigrazione ticinese a Londra», di Michelangelo Gandolfi, RSI 16.2.2014, in lanostraStoria.ch.

«Gazzetta Ticinese», vedi note a piè di pagina.

«Il Dovere», vedi note a piè di pagina.

«The Swiss observer - The Journal of the Federation of Swiss Societies in the UK», 27.8.1943.

Incontro con la bisnipote Francesca Bonifaccio, 7.2.2023.

 

 

Targa (già esistente in marmo)

Carlo Meschini

 

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