Guglielmo Branca-Masa, Caviano

Guglielmo Branca-Masa (Grono 30.3.1821 - Ranzo-Caviano 30.12.1900), figlio di Domenico Branca e di Margherita, nata Varese.

 

Questo ramo Branca, patrizio di Brissago, era stabilmente residente a Milano e ben inserito nel tessuto sociale dell’epoca. Guglielmo nacque però a Grono, dove la famiglia risiedeva in quel momento, avendo il padre sottoscritto nel 1818 un contratto che lo impegnava negli otto anni successivi quale medico condotto per la Mesolcina e la Calanca.

 

Nel 1826, la famiglia era comunque già a Varese, dove Domenico Branca fu destinato come medico-chirurgo maggiore al locale ospedale. Di Guglielmo non si conoscono gli studi. La sua prima presenza nel Basso Gambarogno attestata da una nota ufficiale risale al 5 gennaio 1838, a Ranzo, ove risiedeva lo zio Gioachimo Masa. In una nota del 1840 figura come «Librajo». Nel 1844-45, fu maestro elementare a Caviano e successivamente commesso postale a Lugano. Lo zio Masa aveva frattanto provveduto ad affiliarlo con un’istanza presentata l’11 ottobre 1847 al Tribunale di Locarno, dando così origine al casato Branca-Masa.

 

Guglielmo dimissionò dall’impiego postale nel 1849 e rientrò a Ranzo, dove fu per brevissimo tempo Segretario comunale di Caviano. Nell’ottobre di quell’anno, fu nominato Ispettore scolastico del IX Circondario, comprendente anche il Gambarogno, incarico che svolse per poco più di quattro anni con grande impegno, ma raccogliendo molte lamentele per le note dolenti che registrava.

 

Nell’aprile del 1854, concorse per un posto di aggiunto alla Direzione dell’XI Circondario postale di Bellinzona. Ottenuta la nomina, si trasferì a Bellinzona e dimissionò da Ispettore scolastico con effetto al 31 dicembre 1854.

 

La svolta cruciale nella vita di Guglielmo Branca-Masa avvenne nel 1862, alla morte dello zio Gioachimo. Dimissionò immediatamente dall’incarico postale, e si trasferì a Ranzo per amministrare i cospicui beni ereditati dal defunto e riprendere le posizioni politico-sociali divenute vacanti.

 

Guglielmo non riuscì al primo tentativo a rioccupare il seggio in Gran Consiglio liberato dalla morte dello zio, ma si rifece pochi mesi dopo, riuscendo primo dei tre eletti nel Circolo del Gambarogno. Nel 1867, rinunciò a una nuova candidatura, ma continuò a operare in senso progressista sulle orme dello zio. Militò attivamente in seno alla Società degli Amici dell’Educazione del Popolo, nella Società Agricola forestale di Locarno, di cui fu Presidente dal 1873 al 1878 e rivestì anche la carica di Commissario di guerra.

 

Il 13 gennaio 1873, l’Assemblea comunale di Caviano lo acclamò Sindaco del Comune, ma l’ufficio durò pochi mesi. I danni del maltempo subiti nella notte tra il 14 e il 15 agosto lo costrinsero ad abbandonare la propria dimora e la carica di Sindaco. Quattro anni dopo, nel 1877, si ripresentò candidato al Gran Consiglio. Il conteggio dei voti dette adito a una controversia infinita: dichiarato in un primo tempo eletto, il suo e un altro seggio furono rimessi in votazione il 26 maggio 1878. La spuntarono i due concorrenti conservatori, ma i liberali continuarono a opporsi al risultato, obbligando il Gran Consiglio a chinarsi in almeno tre altre volte sull’argomento. Il rigetto del ricorso decretato il 4 aprile 1879 mise il punto finale alla faccenda: la carriera istituzionale di Guglielmo Branca-Masa era giunta al capolinea.

 

La vita privata conobbe momenti bui, funestata da molti lutti. Degli otto figli avuti, solo uno sopravvisse e diede una discendenza al casato. Sei morirono infanti, tre nel solo mese di gennaio del 1860, un altro si suicidò ventiduenne nel 1880. Guglielmo morì a Ranzo il 30 dicembre 1900. La moglie Girolimina, nata Rotondi, l’aveva preceduto già nel 1886.

 

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Fonti

Tutte le fonti specifiche dalle quali sono tratte le informazioni sono puntualmente riportate nel contributo di Fabio Chierichetti apparso col titolo Il casato Branca-Masa, un’invenzione di metà Ottocento sul «Bollettino della Società Genealogica della Svizzera Italiana», n. 23, dicembre 2019, pp. 7-46.

Pierre Amsler, Vita di un paese - Caviano nel Gambarogno, Società svizzera per le tradizioni popolari, vol. 78, Basilea, 2007, pp. 419, e Vita di un paese nel Gambarogno vol. 79, Basilea, 2010, pp. 449.

 


Targa

Guglielmo Branca-Masa

Politico progressista

1821-1900

 

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